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Errore di Processo

  • L'Idiot
  • 29 ago
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 29 ago

Errore di processo. L'Idiot Digital.
A courtesy of Francesco Zelotti for L'Idiot

Queste foto, per lo più inedite, ci arrivano dritte da un evento che ha creato nel mondo una nuova forma di presenza invisibile, un assenza che corrode, un vuoto che ha deformato la vita e l’esistenza di innumerevoli esseri.


Hanno più di 20 anni queste foto, ma non per questo sono meno attuali rispetto a quello che sta succedendo, dalla guerra, al nucleare, alla tecnica, al futuro, alla dignità. Per noi non stare al passo con l’attuale, perdendoci in una disperata corsa alle informazioni, non significa disingaggiarci dal mondo, tutto al contrario, per noi è il modo più efficace per stare in un rapporto con esso che ci permetta di affrontarlo nella sua ricchezza e non nella sua bieca e ansiogena corsa all’efficienza. 

Come si fa a parlare di qualcosa senza pronunciarlo direttamente?


Questa sfida implica il trovare, anche per vie e mezzi traversi, modi per ampliare la riflessione intorno a quello che succede, a quello che è sempre successo e a quello che inevitabilmente succederà. Tutto ha almeno una parte del tutto, tocca capire che direzione dare a queste parti e come comporle insieme.

Vi presentiamo questo lavoro bellissimo e ricco di propositive e sfumature fatto da Francesco Zelotti.




Errore di processo. L'Idiot Digital.


Errore di processo. L'Idiot Digital.

Nel cross processing si sviluppa una pellicola con un processo chimico diverso da quello per cui era stata concepita: ne risulta così una distorsione dei colori, un’irruzione nell’alterità del visibile, nella quale il mondo viene restituito come altro da sé.


Cromie che non rispondono alla realtà empirica,ma che, per effetto della stessa, danno luogo a una fenomenologia dell’invisibile, tentando di andare incontro a ciò che è stato sottratto. Una rivelazione non richiesta, esattamente come avvenne a Pripyat nel 1986: il reattore esplose, la nube si espanse e gli abitanti furono sottoposti a un agente estraneo, subendo una perturbazione irreversibile. Un'ontologia tragica, la rovina dell’essere. Da quel giorno quella zona dell’Ucraina ha smesso di apparire come casa. È ancora lì, ma non è più.Un territorio dismesso dall’essere umano, fatto di case senza voci e scuole senza bambini, fatto di silenzi saturi di un tempo abbandonato. Non mi ero mai interrogato sulla differenza tra dismettere e interrompere; il secondo vocabolo, però, rimanda al gesto dello spezzare, porta con sé una carica di violenza infinitamente maggiore.


Nell’estetica dell’assenza, ciò che si è ritirato si percepisce comemancanza. Le sagome del vissuto acquisiscono un potere silenzioso e profondo, tutto ciò che resta è una bellezza disturbata, non conciliata. Nella sospensione del consueto, ogni oggetto si trasfigura in reliquia di un tempo inaccessibile.

Quando ogni forma di mondanità è stata disattivata, si avverte il carico del vuoto: c’è qualcosa che non si mostra più, ma chiede comunque di essere compreso.


by Francesco Zelotti


Errore di processo. L'Idiot Digital.
A courtesy of Francesco Zelotti for L'Idiot

Errore di Processo

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